Facebook ha superato la soglia dei 2 miliardi di utenti attivi. Più di un quarto della popolazione mondiale, in altre parole, ha un account sulla piattaforma di Mark Zuckerberg e vi si collega almeno una volta al mese.
Nonostante gli sforzi dell’azienda nel minimizzare l’anonimato, la percentuale di profili falsi, il numero di account fake o duplicati, però, rimane relativamente alto e cresce rispetto alle stime precedenti.
Secondo i numeri “nascosti” da Facebook in fondo ai documenti fiscali relativi all’ultima trimestrale, gli account che non si possono ricondurre ad un singolo individuo sono circa 270 milioni. 207 milioni, cioè il 10% degli utenti attivi a giugno, sono profili duplicati, creati cioè da utenti che hanno più di un account oppure da aziende che attivano un account personale anziché una pagina.
Gli account fake stimati oscillano fra i 41 e i 62 milioni, circa il 2-3% della base di utenza attiva. Fra questi si nascondono normali utenti che non vogliono fornire il proprio nome, agenti politici di ogni colore e provenienza, reti di bot create a fini commerciali o di promozione pubblicitaria. È tramite account fake e duplicati, ad esempio, che i servizi di propaganda russi sono riusciti a raggiungere circa 126 milioni di utenti negli Stati Uniti con storie, post e contenuti pubblicizzati ad-hoc sulla piattaforma.
Il numero di account fasulli cresce rispetto a luglio, quando Facebook aveva fornito una stima pari all’1% degli utenti attivi. I fake non sono improvvisamente cresciuti, spiegano però dall’azienda: semplicemente sono stati adottati metodi più efficaci per individuare i profili irregolari, con un conseguente aumento dei rilevamenti.