Secondo il fondatore di Napster e di molti altri siti di successo, Facebook “cambia letteralmente la relazione di un individuo con la società e con gli altri. E probabilmente interviene in modo negativo sulla produttività”. E l’influenza sui bambini secondo lui potrebbe avere risvolti inquietanti: “Solo Dio sa cosa sta succedendo al cervello dei nostri bambini”. Ma cosa c’è di tanto preoccupante, secondo Napster, nel social network fondato da Mark Zuckerberg? Il meccanismo costruito intorno a Mi piace, condivisioni e commenti funzionerebbe come “un loop di validazione sociale” costruito intorno a “una vulnerabilità psicologica umana”, ha spiegato il programmatore multimilionario intervenendo all’evento Axios. Secondo Parker la domanda fondamentale intorno a cui è stato costruito il social “blu” è quella: “Come consumare il più possibile del tuo tempo e della tua attenzione conscia?” “Questo significa – ha poi chiosato – che avevamo bisogno di oridnare di darti un po’ di dopamina ogni tanto, perché qualcuno aveva messo like o commentato un post o una foto. E’ un loop di validazione sociale… Significa sfruttare una vulnerabilità della psiche umana. Gli inventori lo hanno capito, in modo consapevole e lo abbiamo fatto ugualmente.”